Il business del gioco d’azzardo illegale del clan di Porta Nuova era targato Caserta. I «pannelli», ossia i siti con cui giocare, che venivano installati in modo fittizio nelle agenzie di scommesse controllate dalla famiglia del centro storico arrivavano dalla cittadina in provincia di Napoli dove Pietro Pozzi e Leonardo Marino si recavano personalmente per chiudere di volta in volta gli affari. I due, tra i più fidati uomini di Tommaso Lo Presti, a capo della famiglia dopo l’arresto di Giuseppe Auteri, si erano recati più volte in Campania anche per nuovi carichi di stupefacenti.
