Condannato all’ergastolo tra i mandanti per le stragi di mafia del ’92 e del ‘93 e per l’uccisione di don Pino Puglisi, recluso dal 1994 in regime “differenziato”, il capomafia Filippo Graviano non ha ottenuto dalla Cassazione il via libera per uscire dal carcere in permesso premio nonostante «la regolare condotta carceraria e il percorso scolastico». A sbarrare la strada alla concessione del beneficio è il fatto che la sua dissociazione è considerata solo di facciata, e la circostanza di aver mantenuto «rapporti con i familiari» tra i quali ci sono parenti «coinvolti in logiche associative». Lo spiegano gli “ermellini” con il verdetto 41329 della Prima sezione penale che ha confermato il no al permesso già pronunciato dal Tribunale di sorveglianza di L’Aquila.