Mafia, politica, appalti e pizzo. Così il nuovo boss di Corleone pilotava gli affari e le elezioni.

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L’insospettabile custode del campo sportivo di Corleone era diventato il nuovo ambasciatore di Totò Riina. Antonino Di Marco, 58 anni, integerrimo dipendente comunale, organizzava dei veri e propri summit nel suo ufficio. E non sospettava di essere intercettato dai carabinieri della compagnia di Corleone, che avevano riempito il campo sportivo di telecamere e microspie. Così, è emersa l’ultima trama di Cosa nostra, che dalla città di Riina imponeva le proprie ditte di fiducia in diversi appalti in provincia, riscuoteva il pizzo del 3 per cento su altri lavori pubblici. E addirittura gestiva alcune terreni della Curia di Monreale, in contrada Tagliavia.