Messina Denaro, indagine su 22 sospettati così è stato trovato il “paziente Bonafede”

La vera caccia al superlatitante è stata virtuale, dentro i computer del ministero della Sanità. Sì perché il 6 dicembre, dopo il ritrovamento del pizzino con il diario clinico del boss a casa della sorella Rosalia, c’era una sola certezza: Matteo Messina Denaro ha un tumore. Ma non si sapeva dove era in cura, in quel biglietto non c’era alcuna indicazione. Per questa ragione è iniziata una lunga indagine. Sulla banca dati nazionale dei ricoveri ospedalieri. «È un sistema alimentato con informazioni sintetiche e fedeli della cartella clinica per tutti i pazienti dimessi dagli istituti pubblici e privati», scrivono i carabinieri del Ros nel rapporto alla procura. Gli investigatori sapevano dal pizzino che il boss era stato ricoverato una prima volta il 9 novembre 2020. E che quattro giorni dopo c’era stato l’intervento.