’Ndrangheta e business migranti. Anche un parroco tra i 68 arrestati.

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Le mani della cosca Arena sul business dei migranti al punto che il Centro di accoglienza per i richiedenti asilo (Cara) era diventato il “bancomat” del clan. E nell’affare, secondo l’accusa, sarebbe entrato pure il parroco che avrebbe ricevuto indebitamente una somma consistente. È lo spaccato descritto dagli inquirenti che hanno eseguito 68 fermi di indiziato di delitto, emessi dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti reati aggravati dalla modalità mafiose e dalla finalità di avvantaggiare l’organizzazione criminale oggetto delle indagini.