Nella bufera anche il municipio di Barrafranca.

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Raffaele Bevilacqua, capo indiscusso di Cosa nostra dell’Ennese, ex esponente di spicco della Democrazia Cristiana e amico di Salvo Lima, poteva contare non solo sull’appoggio incondizionato di personaggi di spicco delle famiglie siciliane ma anche su alcuni fedelissimi «colletti bianchi» ben infiltrati nei palazzi che contano. Vi sono connivenze, appalti pilotati, traffico di sostanze stupefacenti, pizzo pagato con regolari bonifici bancari e favori nel mondo che ruota attorno a don Raffaele. Tra gli indagati, nel blitz «Ultra», c’è anche il sindaco di Barrafranca, Fabio Accardi. È accusato di tentata corruzione con l’aggravante mafiosa.