Omicidio Diabolik. Michele Senese iscritto nel registro degli indagati

La tempesta perfetta si è abbattuta su Roma il 7 agosto del 2019. Un terremoto nella delicata geopolitica del crimine capitolino. È il giorno in cui uno dei principi della malavita romana è stato ucciso, Fabrizio Piscitelli, in arte di Diabolik, narcos, neofascista e capo ultras del tifo estremo della Lazio. A decretare la fine, a scatenare lo tsunami, sarebbe stato l’unico in grado di poterlo fare: Michele Senese, O’ Pazzo. Colui il quale, nell’Urbe, è considerato il re della camorra romana. Nessuna stella sopra di lui sul cielo oscuro della mala della Città Eterna, nessuno che possa osare spodestarlo, nessuno che possa gestire i flussi di droga e chi lo fa ne paga il prezzo con la vita. Questa l’ipotesi degli inquirenti tradotta in una iscrizione nel registro degli indagati quale mandante dell’omicidio del Diablo. Nell’inchiesta, come aveva anticipato Repubblica, compaiono indagati anche altri tre uomini a lui vicini, e rigorosamente subordinati nell’inflessibile scala gerarchica del crimine made in Rome. Alessandro Capriotti, Leandro Bennato e su tutti Giuseppe Molisso che di Senese è il principe del crimine così come, fino a cinque anni fa, lo era stato anche Piscitelli.