Omicidio Lia Pipitone. In appello confermate le condanne a 2 boss.

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Una storia tutta siciliana, di un malinteso senso dell’onore, che poi è autentico disonore: per l’omicidio di Lia Pipitone, uccisa a causa di una relazione extraconiugale «impossibile», quasi 40 anni fa, la corte d’assise d’appello di Palermo conferma le condanne a 30 anni ciascuno per i boss Vincenzo Galatolo e Nino Madonia. Il capomafia dell’Acquasanta e il superkiller, figlio del patriarca di Resuttana, assassinarono la giovane donna, che aveva 24 anni quando le spararono nel corso di una finta rapina, il 23 settembre 1983. Dietro c’era ben altro, la precisa volontà di assassinare la figlia di Nino Pipitone, il capomafia che non poteva tollerare una figlia che «aveva un altro».