Orologi e lusso, la fumetti mania Il boss leggenda chiamato Diabolik

Di lui tutto era leggenda, a partire da quella prima e unica immagine sfocata: i Ray Ban che sapevano di dongiovanni, le camicie griffate ma casual, la passione sconsiderata per le cose belle e costose, i Rolex e le Porsche, le donne che gli cadevano ai piedi. Una leggenda, come anche quella del suo amore per i videogiochi e i fumetti, soprattutto Diabolik, il re dei travestimenti. Tanto che era questo il suo soprannome tra gli amici, che negli anni si sono sempre più diradati, vuoi perché arrestati, vuoi perché scappati. Lui no, Matteo Messina Denaro si sapeva che restava in zona: «Prima o poi lo prenderemo» si ripetevano i ministri dell’Interno di ogni schieramento, gli investigatori e i magistrati. Ma lui si era volatilizzato, esattamente trent’anni fa, quando presero Totò Riina.