Piani di morte contro due magistrati siciliani.

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Il giudice che mette le mani nei portafogli dei boss palermitani, e dei loro amici, doveva morire. Come il pm che aveva sgominato il clan degli Emmanuello di Gela. Un’insolita alleanza tra cosche palermitane e gelesi doveva portare all’uccisione di due magistrati di punta: Silvana Saguto, presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo e Renato Di Natale, procuratore di Agrigento, ma in passato a Caltanissetta, dove per anni ha indagato proprio sulla mafia di Gela. Il doppio progetto di attentato è emerso nell’ambito di intercettazioni ambientali di un’inchiesta sulle cosche nissene.