Porcaro, “Zu Totò” e i legami con i trafficanti reggini

I “compari” reggini. Roberto Porcaro trattava l’acquisto di partite di stupefacenti con gli ‘ndranghetisti della Piana di Gioia Tauro. La circostanza è emersa prepotentemente con la maxi operazione “Cripto” della Dda di Reggio Calabria scattata due anni fa. L’acquisto di “polvere bianca” è costata al boss ora pentito una condanna in primo grado a vent’anni di reclusione. Uguale la pena inflitta al suo “compagno” di avventura, l’amanteano Francesco Suriano, nipote dello storico padrino del Basso Tirreno cosentino Tommaso Gentile. Porcaro, che inizialmente s’è ovviamente protestato innocente, potrebbe avere invece adesso descritto ai magistrati antimafia che lo stanno interrogando da settimane i rapporti intessuti e gli affari messi in piedi con i reggini.