Quel padre ingombrante in cella, «un fedelissimo del boss».

Omicidio,Emanuele,Burgio,figlio,Filippo,boss,clan,Palermo,centro,Palermo

Nel nome del padre e di tutta la sua famiglia. Sorridenti e con tanto di scritta: «È questo il mio tutto. La forza e la voglia di vivere ogni giorno che passa, siete la mia ragione di vita». La dedica nella foto postata è al capofamiglia, Filippo Burgio, e il giorno di festa è nell’autunno del 2019, quando l’uomo è tornato libero per la scadenza dei termini. Ma durerà poco. Giusto il tempo di una serata con parenti e amici. Lo aspetta già una cella nel carcere di Voghera. Emanuele Burgio in vita sua in cella non c’era mai finito ma aveva avuto problemi con la giustizia. Nel 2020 si era chiuso con un’assoluzione il processo per la rapina ad una gioielleria di corso Calatafimi. Era in corso, invece, il procedimento davanti alla quinta sezione penale del Tribunale per una storia di droga.