Riciclaggio e soldi a palate, che affare per i boss.

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Guadagni stratosferici a fronte di rischi minimi e della possibilità di ripulire facilmente denaro sporco, proveniente soprattutto dallo smercio di droga. Non è affatto un caso, dunque, che per Cosa nostra il business delle scommesse sia ormai tra quelli prediletti. L’esempio più clamoroso è emerso con l’inchiesta «Game Over», che ha coinvolto il «re delle scommesse», l’imprenditore partinicese Benedetto Bacchi (tuttora sotto processo) e che il mese scorso ha portato a 16 condanne nello stralcio in abbreviato. Ma non c’è inchiesta antimafia che non contenga un capitolo legato al gioco e agli interessi dei boss.