Scacco matto ai narcos del Cosentino

Il “sistema”. Un capolavoro d’ingegneria mafiosa messo in piedi per far soldi con la “roba”. Come? Tenendo sotto controllo i diversi canali di approvvigionamento, stabilendo il prezzo delle dosi destinate alle piazze, impedendo cessioni di stupefacente fuori dai circuiti “autorizzati” e facendo fronte alla eventuale mancanza di sostanze attraverso l’attivazione di celeri interscambi tra i diversi gruppi dominanti. È la “Gomorra” dell’Alta Calabria – stesso schema e identici risultati dei campani – quella con cui hanno fatto i conti il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Capomolla e i pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti. I tre magistrati inquirenti hanno chiesto e ottenuto misure cautelari nei confronti di 142 persone appartenenti alle cosche tradizionali della ‘ndrangheta e alla criminalità nomade attive tra Cosenza, Rende, Mendicino, Montalto, Castrolibero, Bisignano, Rose, Cetraro, Casali del Manco, Spezzano della Sila sino alla Sibaritide.