Scommesse, i trucchi per coprire il boss.

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C’era un innominabile nei discorsi di Rosario Calascibetta e Salvatore Cinà, assieme al trapanese Giacomo Dolce a capo dell’organizzazione che avrebbe gestito il vasto business delle scommesse illegali svelato dal blitz Game Over II eseguito dalla polizia venerdì. A Guglielmo Ficarra (una delle cinque persone in carcere, altri due ai domiciliari) era meglio alludere ma senza citarlo e «stavano molto attenti a non pronunciarne il nome – annotano gli inquirenti -, anche se talvolta uno dei due si faceva scappare il solo nome Guglielmo tale atteggiamento prudente… evidentemente era volto a scongiurare il rischio di essere associati ad esso attraverso un eventuale intercettazione ambientale e telefonica, dato il suo spessore criminale e mafioso riconosciuto nell’ambito della famiglia mafiosa della Noce».