Scontro Morvillo-Falcone sul ricordo di Capaci. “Basta impresentabili”. “Antimafia da passerella”

La domanda, dirompente, l’ha posta Alfredo Morvillo: «In questa città aver fatto accordi con la mafia viene ritenuto da tutti un fatto disdicevole?», ha scritto sulle pagine di Repubblica Palermo il fratello di Francesca, cognato di Giovanni Falcone, in occasione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci. Un chiaro riferimento alla giunta di centrodestra del sindaco Roberto Lagalla, sostenuta dagli impresentabili Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro, entrambi politici condannati per fatti di mafia. «Troppo spesso i cittadini ricevono dall’alto segnali che invitano a convivere con ambienti notoriamente in odore di mafia»: Morvillo, ex procuratore di Trapani, non ha usato mezzi termini. E, ora, le sue parole suonano anche come una critica, neanche troppo velata, a Maria Falcone, la sorella di Giovanni, che durante la campagna elettorale dell’anno scorso si scagliò contro gli impresentabili («La politica non si può permettere sponsor che non siano adamantini, Dell’Utri e Cuffaro non lo sono»), quest’anno invece ha firmato un accordo con Lagalla per realizzare un nuovo museo dell’antimafia.