Sparatoria allo Zen, caccia ai complici.

Sparatoria,Zen,feriti,vicini,capomafia,Cusimano,Palermo

Più delle scene da far west e della dinamica dell’agguato – comunque degne di un copione scritto dagli autori di Gomorra – fa impressione la tempistica. Perché nonostante le recenti inchieste e le attenzioni degli investigatori, coi riflettori già ampiamente puntati addosso, Letterio e Piero Maranzano non avrebbero esitato un attimo ad allestire l’ennesima trappola di piombo e sangue. Una smania di entrare in azione legata probabilmente alla necessità di conquistare terreno e di affermare il loro potere allo Zen, approfittando magari del vuoto che si è determinato negli ultimi mesi. Con due operazioni dei carabinieri che hanno prima azzerato i vertici della famiglia – arrestando il capo del clan Giuseppe Cusimano e i principali rivali dei due fratelli – e poi colpito duramente anche un’altra organizzazione (un paio di settimane fa) che gestiva lo spaccio di marijuana in mezza provincia mantenendo però la regia e una delle principali basi operative proprio tra i casermoni del quartiere periferico.