Talpe e clan, l’intercettazione che mescola «legge e malandrini».

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A inguaiare l’appuntato della Guardia di finanza è un dialogo tra due 40enni. Uno è Pasquale Rondinelli ed è di Filadelfia, feudo vibonese della cosca Anello l’altro è di Lamezia e si chiama Francesco Iannazzo. Tra loro parlano anche di un altro Iannazzo, Pierdomenico, figlio di “Ciccio Cafarone” e descritto come «rampollo dell’omonima consorteria di ‘ndrangheta». Francesco e Pasquale sono finiti in manette nell’operazione antimafia “Imponimento”, stessa sorte toccata al finanziere Antonio Dieni, che nel 2017 era in servizio alla sezione antidroga del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro. L’appuntato è accusato dalla Dda di Catanzaro di aver violato «i doveri inerenti alle sue funzioni» perché, secondo gli inquirenti guidati dal procuratore Nicola Gratteri, avrebbe acquisito e rivelato notizie che dovevano rimanere segrete agevolando la cosca Iannazzo.