Turismo e politica nelle mani della cosca.

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Un’attività investigativa durata oltre quattro anni, con la quale la Dda di Catanzaro ha scoperchiato le attività nascoste della cosca Bagalà che per più di trent’anni ha lavorato sottotraccia al fine di impadronirsi dell’economia di un intero territorio, quello del Lametino tirrenico tra Nocera Terinese e Falerna. Le mani della ‘ndrangheta si erano infilate nel turismo, prendendo di mira il tessuto produttivo a suon di estorsioni e penetrando nelle amministrazioni comunali grazie a esponenti politici e funzionari. Non a caso tra le 19 persone raggiunte dalle misure cautelari (gli indagati sono in tutto 43) emesse dal gip Matteo Ferrante figurano ex sindaci, amministratori tra i quali anche un membro delle forze di polizia, professionisti e imprenditori.