Turni, caffè e coca. Così il boss regola lo spaccio a Tor Bella Monaca

Un sistema multistrato, a più livelli. In strada le vedette, i pusher, nascosti negli androni, e le rette che tengono la roba. Poi ci sono i capibastone a coordinare la logistica e a ripartire i guadagni. Ancora più in alto c’è chi vende all’ingrosso. Non si vede, ma è a lui che tutti si rivolgono in caso di problemi di ogni tipo. Sono consolidati quanto fragili gli equilibri che regolano il mercato della droga di Tor Bella Monaca, la più importante piazza di spaccio del Paese. Una macchina organizzativa micidiale, capace di rigenerarsi nonostante gli arresti che con cadenza regolare smantellano gruppi e affari illeciti. Ci sono piazze come quella delle Palme, al comparto di case popolari R5 di via dell’Archeologia, dove gli incassi mensili superano i250mila euro. Cocaina, eroina, hashish e marijuana. A vendere la polvere bianca, la droga più redditizia, è Giuseppe Molisso, definito dagli investigatori «una persona che conta a Tor Bella Monaca per il rifornimento di più piazze».