Un pentito riapre il mistero dell’attentato a Di Matteo. “Messina Denaro mandò un messaggio a Palermo”.

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È uno dei misteri di mafia più recenti, un progetto di attentato nei confronti del pm Nino Di Matteo, uno dei magistrati dell’inchiesta “Trattativa Stato-mafia”, oggi componente del Consiglio superiore della magistratura. “La richiesta arrivò da Messina Denaro, nel dicembre 2012 – ha svelato alcuni anni fa il boss pentito Vito Galatolo – ci mobilitammo per comprare l’esplosivo”. Ora, arriva un altro tassello importante per provare a ricostruire questa storia: un esattore del pizzo del clan Porta Nuova, Alfredo Geraci, sta collaborando da un mese con i magistrati della procura di Palermo, ha raccontato che fu lui a procurare l’appartamento di Ballarò per quel summit in cui si discusse dell’attentato a Di Matteo.