Un pentito svela le infiltrazioni nel nuovo ippodromo

Nel dicembre del 2021 venne riaperto in pompa magna, con tanti proclami antimafia, che avevano l’obiettivo di far dimenticare le asfissianti presenze dei boss scoperte anni prima. Ma l’ippodromo della Favorita è rimasto in brutte mani. L’ultimo pentito di mafia, Filippo Di Marco, ex boss del Borgo Vecchio, ha raccontato che «tutti i lavori all’interno li prende una ditta, glieli faceva avere Matteo Siragusa, quello che sta con Mimmo Russo». È una dichiarazione allegata all’atto d’accusa della procura distrettuale antimafia nei confronti dell’ex consigliere di Fratelli d’Italia arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa. Siragusa era il braccio destro di Mimmo Russo, anche nelle campagne elettorali e nella gestione del Caf al Borgo Vecchio. «Adesso, all’ippodromo, c’è una ditta toscana — ha messo a verbale il pentito — una ditta che si è dichiarata antimafia». Dopo l’interdittiva della prefettura, nel 2017, contro la Ires spa, il Comune ha riaperto la struttura quattro anni dopo, con la Sipet dell’imprenditore toscano Massimo Pinzauti.