“Una bella mattina di sabato Santo, allo spuntare e non spuntare del sole, passeggiando sulla riva del mare vitti una barca con tre vecchi marinai, che mi domandarono cosa stavo cercando…”. Sembra l’inizio di una ninnananna popolare, criptica e piena di simboli come il Tao te ching o la Bhaghvad Gita. Ma in realtà è qualcosa di molto meno poetico e decisamente più inquietante: il rituale di affiliazione alla ‘ndrangheta, descritto nei minimi particolari in un documento criptato, decifrato dagli agenti della mobile romana.
