Il gip di Reggio Calabria ha accolto la richiesta presentata dalla Procura reggina. La vicenda processuale che ebbe il suo clamoroso atto visibile nel maggio del 2005 con una serie di arresti eccellenti e che poi si è impantanata sulla famosa audiocassetta della discordia. Ed è proprio questa parte del procedimento che resta in piedi.
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Chiesto un nuovo ’41 bis’ per D’Arrigo e Barbera.
La Dda ha richiesto il carcere duro per Marcello D’Arrigo, Gaetano Barbera e Daniele Santovito. I tre, appartenenti la clan del villaggio Aldisio, sono coinvolti nell’operazione ‘Ricarica’.
Scaduto il regine di ’41 bis’ per cinque boss di Cosa nostra.
Il Ministero della Giustizia ha avvertito le Procure siciliane che adesso tocca ai giudici dimostrare ‘l’attualità’ della misura. Bisognerà accertare se, malgrado il carcere duro, sono riusciti ad avere rapporti con i complici esterni.
Confermato il ’41 bis’ al figlio di Totò Riina.
Resta sottoposto al regime di carcere duro Giovanni Riina, figlio di Totò. Lo ha deciso la Cassazione, rigettando il ricorso dei legali del giovane boss.
Condanna per l’arma. Assolto per ‘il 416 bis’.
Maurizio Imperiale, coinvolto nella faida Vadalà-De Luca, è stato assolto dal reato di associazione mafiosa. L’uomo, invece, è stato ocndannato per il possesso di una calibro 38.
‘Non resisto al 41 bis’: boss tenta il suicidio.
Si tratta di Giuseppe Balsano, capomafia di Monreale arrestato nel 2002. I carabinieri avevano scoperto che, in regine di detenzione normale, riusciva a gestire i suoi affari. Poche ore dopo la notifica del 41 bis ha tentato di impiccarsi, ma una perizia psichiatrica gli ha confermato il carcere duro.
Le ‘falle’ del 41 bis, l’allarme dei pm. Grasso e Morvillo: controlli più rigorosi.
Dalle carceri i boss continuano ad agirare e a gestire gli affari delle cosche. Secondo il procuratore Grasso occorre trovare un equilibrio fra l’interesse della collettività e quelli dell’individuo.
‘I boss tutti insieme alla messa cosi’ in carcere si aggira il 41 bis’.
La commisione parlamentare antimafia, per bocca di Giuseppe Lumia(Ds), denuncia come i mafiosi ristretti nal 41 bis, non lo rispettano. Infatti, secondo il parlamentare dell’opposizione, durante la funzione religiosa i mafiosi parlottano tra loro e formano gruppi di quindici persone durante l’ora di socializzazione.
Blitz in tre regioni. Ai clan dell’Est contestato il 416 bis.
Una vasta operazione dei carabinieri ha portato all’arresto di 23 persone. Boss ucraini e moldavi controllavano il mercato della prostituzione e delle estorsioni.
Revoca del 41 bis pure al killer di Borsellino.
Ci sono anche capi clan e killer sanguinari nell’elenco, nonchè di mafiosi ai quali è stato revocato il carcere duro in seguito all’entrata in vigore delle norme sul nuovo 41 bis. L’elenco è stato inviato dal procuratore nazionale Vigna alla Commissione antimafia.