Secondo un pentito, l’intimidazione ordinata dai Lo Piccolo contro l’ex direttore sportivo serviva a colpire il presidente Zamparini. Il racconto di una lite per la cessione di Amauri. Ai clan ingressi gratis allo stadio.
tematica: Mafia e sport
Calcio, cosi’ lavorava l’osservatore di Cosa nostra.
Calcio, cosi' lavorava l'osservatore di Cosa nostra.
Totò Milano viaggiava col Palermo, frequentava dirigenti e riferiva a Lo Piccolo. L’uomo, condannato per mafia nel primo maxiprocesso, appartine ad una famosa ‘famiglia’.
Un mercato da 650 milioni gestito da mafia e camorra.
Un mercato da 650 milioni gestito da mafia e camorra.
Secondo il Procuratore antimafia Vigna, c’è un sottofondo di criminalità organizzata che agisce nel settore del doping. Il businness, in particolare, è nel mondo degli amatori. Nel 2003 sequestrate 40 mila confezioni proibite nelle palestre italiane.
Pallone, affari e camorra: Bagnoli trema.
Pallone, affari e camorra: Bagnoli trema.
Nuovo scandalo sul calcio, ma anche voto di scambio ed appalti nel giro scommesse. Un consigliere di quartiere indagato è accusato di complicità col boss Cavalcanti. Coinvolto pure un industriale del settore rifiuti, consuocero di Luigi Giuliano.
Cosenza calcio, il pm: tutti a giudizio.
Cosenza calcio, il pm: tutti a giudizio.
Ilpm antimafia Facciolla ha chiesto al gup Forciniti il rinvio a giudizio degli ex dirigenti del Cosenza calcio 1914 e dei presunti boss, accomunati da un’indagine snodatasi lungo i versanti penale e finanziario.
Calcio e mafia, il Cosenza nella bufera.
Calcio e mafia, il Cosenza nella bufera.
Secondo il Pm Facciolla, Paolo Fabiano Pagliuso, presidente del Cosenza e della Spal, è una ‘testa di ponte’ della criminalità organizzata. In carcere, oltre a Pagliuso, altre 14 persone con l’accusa di estorsione, minacce e bilanci truccati.
Mafia e sport, le nuove accuse: ‘Boss in affari per conto di Pasta’.
Mafia e sport, le nuove accuse: 'Boss in affari per conto di Pasta'.
Convalidato dal gip l’arresto del titolare della palestra ‘Antares’ Toti Pasta con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Per gli inquirenti, Francesco Biondo, fratello di Salvatore, capo della famiglia di S. Lorenzo, fu delegato a trattare coi soci belgi.