Meno pentiti e soprattutto fuori dal carcere, dunque liberi, i mafiosi responsabili della stragi degli anni Novanta, proprio quelli che hanno compiuto quei sanguinosi attentati per ricattare lo Stato e ottenere la cancellazione dell’ergastolo inteso come «fine pena mai». Il consigliere del Csm Nino Di Matteo, per tanti anni pm alla procura di Palermo, è stato tra i magistrati più critici della pronuncia con cui la Corte costituzionale ha giudicato incompatibile con la Costituzione l’ergastolo ostativo. E davanti alla Commissione Giustizia della Camera che ha predisposto un ddl per intervenire sulla delicata materia e lo ha convocato per un’audizione torna a lanciare l’allarme sugli effetti e sui rischi legati alla sentenza ma anche al provvedimento legislativo.