Il pentito Bisconti: «Bontà e Vela uccisi per l’acqua contesa».

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Adesso parla pure il pentito. La svolta sul delitto di Falsomiele, tanto attesa, potrebbe arrivare dalle parole di Filippo Salvatore Bisconti, che riferisce al sostituto procuratore generale Maria Grazia Puliatti quel che seppe sul rompicapo rappresentato dal duplice delitto Bontà-Vela. Il collaboratore di giustizia di Belmonte Mezzagno rilancia la tesi del movente collegato a una guerra per l’acqua tra una delle vittime, che peraltro era suo cognato, Vincenzo Bontà (l’altro, Giuseppe Vela, era un giardiniere solo per caso con lui), e i due coniugi accusati di averli uccisi: Carlo Gregoli, a sua volta morto suicida in carcere e Adele Velardo, unica imputata, assolta in primo grado e ora a giudizio in appello.