Non lascia il carcere, come il padre Francesco. Ma le spalle di Massimo Mulè, sebbene ancora poggiate sul muro della cella a Pagliarelli, da ieri sono più leggere. Il tribunale del Riesame ha si confermato la misura cautelare per il cinquantenne considerato il reggente della famiglia maliosa di Porta Nuova, ma declassando la sua caratura in Cosa nostra: non è il capo della cosca, ma un semplice partecipe. Mulè, soprannominato u Nicu, il piccolo, è figlio del patriarca del mandamento zu Francu, pure lui messo in carcere dopo il blitz dei carabinieri e tornato libero proprio su ordine dello stesso collegio.