Si aggrava la posizione dell’autista di Messina Denaro: lo portò in clinica 50 volte e chiedeva soldi per lui

Ai pm, dopo l’arresto, aveva raccontato di conoscere appena Matteo Messina Denaro, ma le indagini hanno smontato la difesa di Giovanni Luppino, l’imprenditore di Campobello di Mazara che il 16 gennaio scorso accompagnò il boss di Castelvetrano a fare la chemioterapia alla clinica La Maddalena e che venne arrestato assieme a lui. «Me lo ha presentato Andrea Bonafede con un nome falso e il 16 gennaio all’alba è venuto a chiedermi un passaggio a Palermo», aveva detto al pubblico ministero Piero Padova. Gli accertamenti dei carabinieri del Ros, però dicono altro: Luppino, prima di essere arrestato, avrebbe chiesto denaro ad alcuni imprenditori, dicendo che era un emissario del padrino di Castelvetrano e che i soldi erano destinati al boss. Circostanza confermata dai testimoni, ai quali l’autista del capomafia aveva chiesto le somme. Gli stessi hanno detto di non aver voluto dare a Luppino i soldi da fare arrivare all’ex latitante, morto lo scorso 25 settembre all’Aquila, città nella quale era detenuto.