Tre nuove intercettazioni potrebbero aggravare le posizioni di Agostino Sansone, costruttore mafioso, fratello di altri due imprenditori che ospitarono Totò Riina durante la latitanza, del suo collaboratore Manlio Porretto e dell’aspirante consigliere comunale di Forza Italia Pietro Polizzi. Tutti e tre erano stati arrestati prima delle ultime elezioni comunali, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Ora la posizione di Polizzi potrebbe virare anche verso aspetti corruttivi, perché lui – impiegato di Riscossione Sicilia – avrebbe preso una tangente di 1500 euro per cancellare un debito da 57 mila che Porretto aveva col fisco. Questo stando a una delle tre intercettazioni depositate dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Guido.