Il gip di Caltanissetta Francesco Lauricella, accogliendo la richiesta della procura, ha archiviato l’indagine per concorso in associazione mafiosa a carico del generale dei carabinieri Antonio Subranni. I pm, che hanno riaperto le indagini sulle stragi mafiose del ’92 , hanno chiesto l’archiviazione perchè sono scaduti i termini massimi sulle indagini preliminari.
tematica: MAFIA
Provenzano, suicidio o simulazione? Grasso: «Collabori e sveli i misteri».
Bernardo Provenzano,suicidio
Bernardo Provenzano sarebbe solo un aspirante collaboratore di giustizia. Avrebbe dato segnali di cedimento e sarebbe stato per questo obbligato a tentare il suicidio, da presunti «ordini superiori» di capi come Totò Riina. «Ma non è stato capace di eseguirli», dice il pentito Francesco Marino Mannoia, che legge così il sempre più presunto tentativo di […]
Omicidio Di Matteo, nuovo indagato. Il “Carceriere” accusato da un cugino.
Giuseppe Di Matteo,omicidio
Longo junior, 48 anni, è ora l’ultimo presunto carceriere del figlio del pentito Santino Di Matteo ad essere stato individuato dagli investigatori dell’Arma, coordinati dal pm della Dda di Palermo Giuseppe Fici.
“Le perizie dimostrano che quei pizzini sono dell’aspirante boss”.
Vito Finocchiaro.
Erano davvero di Vito Finocchiaro i pizzini che il collaboratore di giustizia Giacomo Cosenza ha consegnato alle forze dell’ordine ed in cui era riportato l’ordine di uccidere il sostituto Pasquale Pacifico. La conferma è arrivata ieri mattina con una nuova ordinanza emessa nei confronti dello stesso mandante.
Mafia, nessun riscontro alle accuse. Nuova archiviazione per Mormino.
Nino Mormino,Massimo Cancimino,pizzino
La Procura di Palermo ritiene di non avere elementi idonei per sostenere l’accusa in giudizio e il Gip archivia perla seconda volta l’inchiesta nei confronti dell’avvocato Nino Mormino, ex deputato nazionale di Forza Italia, che rispondeva di concorso in associazione mafiosa.
La mafia catanese aveva messo le mani sul cantiere di Fondo Basile.
Emanuele Caruso
L’impresa che ha realizzato la palazzina di Fondo Basile, non completandola, non riconsegnandola all’Iacp e lasciandola alla mercé degli occupanti abusivi, non è sotto curatela fallimentare. I problemi non sono economici-finanziari ma di ben altra natura. La Cogefin Srl di Catania, operante nel settore edile, dell’impiantistica e del movimento terra, è tra le ditte sequestrate […]
“Ogni clan ha il suo referente”. Ecco i 24 nomi sotto i riflettori.
Gli investigatori stanno cercando di far luce su un’intricata rete di società e partecipazioni. Per i Pm a “spartirsi la torta” uomini di Brancaccio, Corso dei Mille, Porta Nuova e Acquasanta.
Il medico boss esce dal carcere.
Giuseppe Guttadauro
Avrebbe dovuto scontare 13 anni e 4 mesi, ma grazie a un contegno irreprensibile in carcere ha beneficiato di un sostanzioso sconto di pena: 800 giorni. Così, ieri, il capomafia di Brancaccio Giuseppe Guttadauro ha lasciato il carcere ed è tornato in libertà.
Lo Forte: rapporti intensi con Cosa nostra.
La relazione annuale del procuratore capo sulle dinamiche mafiose e della criminalità organizzata tra la città e la provincia, sui versanti tirrenico e ionico. Accordo trasversale tra ‘ndrangheta e gruppi criminali cittadini messinesi (Giosta e Mangialupi).
Si e spento il “patriarca” Sfameni in rapporti coi boss di Cosa nostra.
Santo Sfameni
Lo chiamavano il “patriarca”. È stato indicato per decenni come il boss di Villafranca, con collegamenti strettissimi con la mafia tirrenica, con personaggi quali Michelangelo Alfano e Luigi Sparacio, con Cosa nostra palermitana. Santo Sfameni è morto ieri, a 83 anni.
