Il medico Filippo Leone, di 52 anni, era stato accusato di essere uno dei prestanome di un boss vicino a Matteo Messina Denaro. Scagionato da tutto, ha ottenuto un risarcimento del danno da parte dello Stato di 159 mila euro.
tematica: MAFIA
Una “fonte confidenziale” inserita nei clan.
Cimitero,mafia,clan Mazzaroti
La riunione dell’altro pomeriggio in Procura, a Messina, è stata molto lunga. Dopo i giorni frenetici della svolta era necessario fare il classico punto della “situazione mafiosa”. Tutto questo mentre continuavano ad arrivare in tempo reale a Messina notizie sui vari luoghi della zona tirrenica dove si sta scavando giorno e notte. Perche oltre alle […]
Cimitero di mafia, emerge il terzo cadavere.
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La “lupara bianca” ha restituito ieri sera all’imbrunire un altro cadavere di uno sconosciuto occultato negli anni ’90 dal feroce clan mafioso dei “Mazzarroti” che ha realizzato nell’omonima vallata il più grande cimitero di mafia in Sicilia..
Quell’informativa no era un depistaggio.
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Gli inquirenti hanno acquisito nuovi elementi sul vertice tra Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra per avviare una offensiva stragista. Il casolare dove si è svolto il summit al centro di battute nelle campagne di Barcellona e Mistretta.
“Mafia e pizzo, è la città dei record”.
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Intervista al Procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, a due anni dal suo insediamento.
Mafia, ecco i pizzini al boss Raccuglia. “Quei due si comportano male…”
Raccuglia.
Tra la corrispondenza del boss di Altofonte richieste di intervento per ristabilire tranquillità e pace.
In cella come prestanome, scarcerati. I difensori: il reato era già prescritto.
Giuseppe Marfia, Salvatore Raccuglia
Tornano liberi su disposizione del tribunale d3el Riesame, Giuseppe Marfia (già condannato per mafia) e Salvatore Raccuglia. I giudici hanno stabilito che le violazioni sono commesse al momento della costituzione delle aziende.
Esumazione top secret e Dna per risolvere un giallo di 60 anni.
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Sarà vietata a Giornalisti e cameramen l’operazione di recupero delle spoglie di salvatore Giuliano, contenute nel sarcofago di marmo a Montelepre. Nè la madre, nè la sorella del bandito effettuarono il riconoscimento. E ci sono incongruenze anche nella foto.
Nicchi digiuna in cella per vedere i figli.
Gianni Nicchi
L’irriducibile del clan di Pagliarelli si muove adesso in carcere come un leader del movi¬mento non violento. Gianni Nicchi ha deciso di iniziare lo sciopero della fame perché dal giorno del suo arresto — avvenuto il 5 novembre dell’anno scorso — non è ancora riuscito a vedere i suoi due figlioletti, nati durante la latitanza.
Un patto tra mafie e Casalesi per uccidere toghe e giornalisti.
Patto tra mafie.
Un documento con l’intestazione cancellata e il timbro “Riservato”. E’ arrivato alla Dia di Caltanissetta con una fonte che riferisce di un summit in un casolare a Messina. Nell’anonimo indicazioni sulle mosse dei mafiosi ed il via libera a una nuova stagione delle stragi.
