Importante rivelazione del pentito Natale Di Raimondo che ha parlato del progetto di attentato con cui Cosa Nostra doveva colpire la Procura di Catania. Secondo il collaboratore, il piano falli’ perchè Nitto Santapaola si oppose alla strategia stragista.
tematica: Pentiti
Da boss a re dei mass media
Da boss a re dei mass media
Tommaso Buscetta, boss dei due mondi e primo pentito di mafia se ne è andato a 72 anni dopo una lunga malattia. Da semplice vetraio a capo di prima grandezza. La sua ascesa fu troncata una prima volta nel 1972 a Rio de Janeiro. Nel 1984 rivela i segreti della mafia al giudice Falcone.
Il ‘teorema’ tra ergastoli e polemiche.
Il 'teorema' tra ergastoli e polemiche.
Apri’ bocca davanti al giudice Falcone e per 45 giorni raccontò nomi e fatti che avrebbero fatto saltare in aria il sistema mafioso. Le sue parole divennero un ‘teorema’ giudiziario che aprì polemiche, ma condannò boss e picciotti di Cosa nostra.
Il pentito Mario Pranno beffa lo Stato e se ne va.
Il pentito Mario Pranno beffa lo Stato e se ne va.
Il super pentito cosentino Mario Pranno scappa dal rifugio segreto messogli a disposizione dallo Stato. Un autentico smacco da parte di uno dei più spietati criminali delle cosche cosentine. Suo fratello Pasquale è latitante da febbraio.
‘Le accuse a Gatto erano inventate’.
'Le accuse a Gatto erano inventate'.
Nel processo che vede parte offesa il maresciallo Gatto contro Santi Timpani, è intervenuto il pentito Vincenzo Paratore, il quale ha rincarato la dose sulla poca affidabilità come giudice del pm Giovanni Lembo.
‘Il boss De Stefano mandò le armi a Santapaola’
'Il boss De Stefano mandò le armi a Santapaola'
Al processo contro i presunti appartenenti alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo, il pentito Antonio Zagari rivela che i mitragliatori per uccidere il generale Dalla Chiesa vennero inviati dal boss Paolo De Stefano a Nitto Santapaola.
‘Emanuele Brusca incassò denaro del sequestro Fiorentino’.
'Emanuele Brusca incassò denaro del sequestro Fiorentino'.
Pesanti accuse di Balduccio Di Maggio al fratello maggiore di Giovanni Brusca, Emanuele, che viene accusato di avere incassato denaro dal sequestro del gioielliere palermitano Claudio Fiorentino, rapito nel luglio del 1987.
Il sindaco Caputo ha la certezza che ‘u verru’ non subirà la confisca dei beni.
Il sindaco Caputo ha la certezza che 'u verru' non subirà la confisca dei beni.
Secondo il sindaco di Monreale Salvino Caputo, nella trattativa per ottenere il pentimento di Brussca, lo stato si sarebbe impegnato per conservare il suo ‘tesoro’. Per il primo cittadino non si tratta di un sospetto, ma di una certezza, poichè le procedure per la confisca dei beni di Brusca non sono state ancora attivate.
‘Giovanni ucciso di nuovo: come si può credere al suo boia?’.
'Giovanni ucciso di nuovo: come si può credere al suo boia?'.
‘E’ la giornata peggiore della mia vita dopo quel 23 maggio di otto anni fa’. E’ questa la reazione di Anna Falcone, la sorella maggiore del magistrato ucciso dalla mafia a Capaci.
‘Un dovere proteggerlo ma dalla cella non esce’.
'Un dovere proteggerlo ma dalla cella non esce'.
Il sottosegretario Brutti spiega la decisione sull’ammissione al programma di protezione di Giovanni Brusca. Secondo il politico, questa scelta pesa sulle coscienze, ma ammette che l’aiuto del neo pentito è stato decisivo nella lotta contro la mafia.