Usa un’immagine per dare l’idea di quanto sfocato sia il suo ricordo. Lo paragona al negativo di una fotografia: troppo poco per dare un nome al misterioso signor X che, in compagnia del boss Remino Tinnirello, attendeva in un garage la 126 rubata che sarebbe poi stata imbottita di tritolo e usata per la strage […]
località: Roma
“Gia nel ’97 dissi che la pista era errata”.
Processo via D'Amelio,Gaspare Spatuzza
La rivelazione inedita arriva al processo per l’eccidio costato la vita al giudice Paolo Borsellino: Spatuzza è sul banco dei testi per raccontare la sua verità sulla strage. Una verità molto lontana da quella che ha portato alla condanna all’ergastolo per l’attentato di sette innocenti.
Scarantino: “Non mi fanno paura i boss ma lo Stato, mi ha usato e abbandonato”.
Processo via D'Amelio,Vincenzo Scarantino
Mi hanno fatto un sacco di zozzerie: tanto che io non ho paura dei mafiosi, ma dello Stato»: Vincenzo Scarantino, il grande accusatore dell’inchiesta sulla strage di via D’Amelio è un uomo solo e impaurito. Abbandonato dalla moglie da anni, lasciato solo dallo Stato, non ha lavoro, né famiglia.
«Così non ci fecero catturare il boss Provenzano».
Bernardo Provenzano,cattura,carabinieri
«Il covo di Montagna dei Cavalli l’avevamo individuato già nel 2001, ma ci impedirono di metterlo sotto controllo». In un’intervista che sarà trasmessa domani sera da “Servizio Pubblico”, il programma di Michele Santoro su La7, parla – per la prima volta davanti alle telecamere – un carabiniere che per anni ha lavorato alla cattura del […]
Il pentito tira in ballo Mancino. “Il papello era destinato a lui”. La replica: mai ricevuto nulla.
Trattativa,mafia,Stato
Il pentito Giovanni Brusca dice di ricordare con precisione il momento in cui Totò Riina, il capo dei capi di Cosa nostra, gli fece il nome di Nicola Mancino, l’allora ministro degli Interni. «Mi confidò: “È Mancino il destinatario finale delle richieste che ho fatto con il papello. Ma ci hanno fatto sapere che le […]
Sequestrati 3,8 miliardi alle mafie: + 26%.
Sequestro,beni,Guardia di Finanza
C’è un altro fronte, accanto a quello della lotta all’evasione fiscale, che vede in prima linea le Fiamme Gialle: l’attività di contrasto alle mafie, che nel 2012 ha fatto segnare un +26,6% in termini di somme sequestrate. Il bilancio della Gdf segnala infatti che lo scorso anno oltre 3,8 miliardi di euro sono stati sottratti […]
“La riservatezza del Quirinale è assoluta dai giudici di Palermo aperto un vulnus”.
Intercettazioni,Quirinale,sentenza,Corte Costituzionale
S’era già capito, il 4 dicembre, che Napolitano aveva stravinto sui pm di Palermo. Quel giorno, dalla Consulta, era uscito un verdetto che aveva ghiacciato Ingroia e i suoi. Sulle quattro intercettazioni tra il capo dello Stato e l’ex ministro Mancino i magistrati avevano sbagliato.
“Fra Stato e mafia ci fu intesa, non trattativa”
Trattiva,Stato,mafia
Secondo il presidente della Commisione parlamentare antimafia Pisanu(Pdl), l’intesa fu un ‘iniziativa dei carabinieri ma Scalfaro,Ciampi e Amato non sapevano nulla. Sempre secondo Pisanuintervennero tecnici esterni alle cosche.
Stato-mafia, Csm e Anm contro Ingroia.
Ingroia.
Dopo la sentenza con cui la Consulta ha dato ragione al Quirinale sulle intercettazioni del capo dello Stato, il procuratore di Palermo prende le distanza dal suo ex “aggiunto”: sono sue opinioni, gli atti di giustizia vanno rispettati. Di Pietro difende il Pm.
Quelle telefonate con Mancino tra sospetti e intercettazioni.
Nicola Mancino.
Il timore dell’ex capo del Viminale di essere coinvolto nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Il tentativo di scavalcare il procuratore Grasso e l’intervento sulla Cassazione.
