L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a sedici indagati, ma non a Parisi e Giannopolo, le cui posizioni sono state stralciate. L’inchiesta è quella che nel 2000 portò in carcere 14 persone, svelando i presunti legami tra la mafia e coop. rosse.
tematica: Appalti e mafia
La Dia: Cosa nostra punta su Agenda 2000.
La Dia: Cosa nostra punta su Agenda 2000.
La Direzione investigativa antimafia lancia l’allarme in una relazione trasmessa al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti nel primo semestre del 2001. Il superlatitante Bernardo Provenzano avrebbe ripristinato un elevato grado di controllo sugli appalti siciliani.
‘Estorcevano appalti alle aziende’. Nebrodi, arrestati due imprenditori.
'Estorcevano appalti alle aziende'. Nebrodi, arrestati due imprenditori.
Le manette sono scattate per Giuseppe Lanzillotti e Rosario Iannello, quest’ultimo referente del boss di Tortorici Cesare Bontempo Scavo, accusati dal titolare di un’impresa che era costretto a rinunciare alle gare. In tutto dodici indagati.
Sicilia, appalti a misura di clan maxi-inchiesta dell’Antimafia.
Sicilia, appalti a misura di clan maxi-inchiesta dell'Antimafia.
Il procuratore nazionale Vigna ha convocato in gran segreto i tre procuratori delle maggiori città siciliane, per creare un coordinamento nelle indagini su mafia e appalti nell’isola. Vigna vuole evitare che il modello delle tangenti dell’1% possa essere applicato ai 18.600 miliardi di Agenda 2000.
Continuavano a dare ordini dal carcere, due custodie cautelari.
Continuavano a dare ordini dal carcere, due custodie cautelari.
Due ordini di custodia cautelare, notificate in carcere, sono state emesse dal gup Barlucchi, nei confronti di Santo Sciortino e Giuseppe Lo Re. I due secondo gli inquirenti, nonostante fossero reclusi, avrebbero continuato ad esercitare il controllo sugli appalti nei lotti in costruzione dell’autostrada A/20.
Mafia e appalti, retata nel trapanese.
Mafia e appalti, retata nel trapanese.
Dopo quello di ottobre 2000, scatta un nuovo blitz a Trapani. In carcere finiscono cinque persone: tre imprenditori del capoluogo, un marsalese e il Comandante dei vigili urbani di Erice. L’accusa è quella di avere gestito servizi, pilotato gare miliardarie e riscosso il pizzo per conto del boss Vincenzo Virga.
Niscemi, un dentista comandava il clan.
Niscemi, un dentista comandava il clan.
Sgominata una cosca legata alla famiglia gelese di Cosa nostra. Trentatrè gli arresti con l’accusa di estorsioni, controllo opere pubbliche, furti e traffico di droga. L’organizzazione puntava in alto: dai lavori di ricostruzione dopo la frana del ’97 a quelli del mercato ortofrutticolo.
Coop rosse, scarcerato pure Martino.
Coop rosse, scarcerato pure Martino.
Ancora una scarcerazione nell’inchiesta sulle coop rosse. A riacquistare la libertà è stato Pietro Martino, il geometra accusato di concorso in associazione mafiosa. Secondo il giudice, sarebbe remota la possibilità che l’uomo possa inquinare le prove.
Sigilli a beni del costruttore Potestio. E’ inquisito per appalti sospetti.
Sigilli a beni del costruttore Potestio. E' inquisito per appalti sospetti.
Appena scarcerato, Ignazio Potestio subisce il sequestro dei beni per un valore di due miliardi. All’imprenditore sono state sequestrate alcune quote di diverse società.
Inchiesta sugli appalti Anas, arresti a casa per due indagati.
Inchiesta sugli appalti Anas, arresti a casa per due indagati.
Vanno agli arresti domiciliari due degli indagati dell’inchiesta sui presunti aggiustamenti degli appalti Anas. Si tratta di Raffaele Tuttolomondo e Pietro Bologna, per i quali, secondo i giudici, si sono affievolite le esigenze cautelari.