L’ultima parte della relazione dei sostituti della Dna Petralia e Sciacchitano, sulle dinamiche criminali in città e provincia, si occupa del fronte economico. Indagare sui patrimoni illeciti è sempre più difficile perchè è cambiata la strategia delle cosche per occultare il denaro sporco.
tematica: CASO MESINA
La città della ‘mafia silenziosa’.
La città della 'mafia silenziosa'.
Nella relazione sulle dinamiche criminale della nostra provincia, realizzata dai sotituiti della Dna Petralia e Sciacchitano, sono quattro le fonti di approvvigionamento per i clan: il traffico di droga, le estorsioni, l’usura e gli appalti pubblici. Sottolineata, inoltre, la forte presenza della ‘ndrangheta a Messina.
La nuova mappa delle cosche dallo Zen al patto con i trapanesi.
La nuova mappa delle cosche dallo Zen al patto con i trapanesi.
Cosi’ un malavitoso di borgata è diventato uno dei principi di Cosa nostra al fianco di Messina Denaro. Dal 1998 non si sa più niente di Totuccio Lo Piccolo, soprattutto come ha nascosto i suoi proventi.
Si toglie la vita alla vigilia della sentenza. ‘Era fiancheggiatore di Provenzano’.
Si toglie la vita alla vigilia della sentenza. 'Era fiancheggiatore di Provenzano'.
Terzo suicidio nel 2005 di personaggi ritenuti fedelissimi di Bernardo Provenzano. Dopo Francesco Pastoia e Giuseppe Balsano, a togliersi la vita in cella è stato Michelangelo Pravatà, 68 anni, boss di Vicari, arrestato nel luglio 2004 in un blitz antimafia.
Sfrattati i parenti dei boss da cinquanta case confiscate.
Sfrattati i parenti dei boss da cinquanta case confiscate.
Per anni erano state ignorate le sentenze dei giudici, e cosi’ l’abitazione di Provenzano a Corleone era rimasta in mano ai familiari. Il prefetto Giosuè Marino, agendo col massimo rigore, ha ordinato controlli a tappeto facendo scattare gli sgomberi immediati.
Non voleva tornare in cella, Alfano s’è ucciso.
Non voleva tornare in cella, Alfano s'è ucciso.
Michelangelo Alfano, 65 anni, considerato il rappresentante di Cosa nostra a Messina, è stato rinvenuto cadavere su una collina della Panoramica. Al boss, probabilmente suicida, sono state trovate due lettere inviate alla famiglia e ai giudici.
Provenzano, da Villabate a Marsiglia. Dopo l’operazione tornò con i regali.
Provenzano, da Villabate a Marsiglia. Dopo l'operazione tornò con i regali.
La ricostruzione dei viaggi di Bernardo Provenzano nelle carte della Dda. Determinante l’aiuto di un pentito. Dubbi sulla presenza in Francia della convivente del boss.
‘La mafia vuole l’ipermercato’. Blitz dei carabinieri a Villabate.
'La mafia vuole l'ipermercato'. Blitz dei carabinieri a Villabate.
Tommaso Campanella ha svelato gli interessi di Cosa nostra sul centro commerciale. Scattano, cosi’, perquisizioni e sequestri al Comune. I militari hanno ‘visitato’ pure la sede romana di una società che ha redatto il progetto.
La Dia: ‘Il ponte nel mirino della mafia. Provenzano è sempre il capo indiscusso’.
La Dia: 'Il ponte nel mirino della mafia. Provenzano è sempre il capo indiscusso'.
La Direzione investigativa antimafia riempie 99 pagine per lanciare l’allarme e ricordare al Parlamento che la criminalità organizzata in Italia è l’emergenza dimenticata. La ‘ndrangheta è l’organizzazione più potente; Cosa nostra, con a capo Bernardo Provenzano, mira al ponte sullo stretto.
‘Mappato’ il dna del boss Provenzano. I periti: ‘Era lui paziente di Marsiglia’.
'Mappato' il dna del boss Provenzano. I periti: 'Era lui paziente di Marsiglia'.
Adesso le forze dell’ordine hanno anche il Dna di Bernardo Provenzano. Il codice genetico tratto da un campione di sangue, ottenuto dalla clinica dove il boss si fece operare.
