Si tratta della vicenda per una partita di cocaina non pagata nel 2005 e la consegna di 9.000mila euro. Comandè è stato assolto con la formula “perchè il fatto non sussite”.
tematica: ESTORSIONE
Tentò di estorcere denaro a un commerciante: in manette.
Vittorio Di Pietro.
Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata a Vittorio Di Pietro, 35 anni. Secondo l’accusa, nel suo mirino era finito un negozio di Camaro. Chiesti 15 mila euro con un “pizzino”.
Tentano estorsione a imprenditore antiracket.
Ettore Sconso e Orazio Cucchiara avevano commissionato ad un imprenditore prodotti per migliaia di euro, pretendendo di pagare con assegni falsi. E come se non bastasse avevano chiesto anche un “ristoro” di 4.000mila euro. L’interlocutore, che aderisce ad ad un’associazione antiracket, li ha denunciati.
Estorsione, nuovo esame per Sparacio e Restivo.
Sparacio, Restivo.
La decisione è della prima sezione penale della Cassazione che ha accolto il ricorso degli avvocati. Sparacuio e Restivo sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
“Taglieggiava un imprenditore”. Un mafioso condannato a dodici anni.
Salvatore Biondo.
Salvatore Biondo, detto “il Lungo”, aveva sottoposto ad estorsioni il proprietario dell’hotel Casena dei Colli. In aula l’imprenditore Giovan Battista Corvaja aveva sragionato, poi è morto, ma i giudici hanno creduto lo stesso alle accuse che aveva mosso quando era in sè.
Megapizzo sulla vendita della tenuta. Carini, sei mafiosi rinviati a giudizio.
L’estorsione di 130 mila euro riguardava l’area dove sorge l’ipermercato Poseidon, pagò il barone Calefati Canalotti. Rito ordinario per Salvatore Lo Piccolo e Antonino Pipitone.
La vittima non ha paura e denuncia. I baby estortori finiscono in manette.
Prima li hanno filmati e poi sorpresi in flagranza di reato. Con l’accusa di estorsione aggravata in concorso, sono finiti in manette tre giovani, due dei quali minorenni, grazie all’aiuto della vittima.
Le estorsioni al mercato Zaera, il pm chiede sei condanne.
Vadalà
Sei richieste di condanna, alcune molto dure e poi un’assoluzione. E’ stato il giorno dell’accusa contro gli esponenti del clan mafioso di Minissale. Le richieste più alte per i fratelli Vadalà: 12 anni per Armando e 9 per Ugo.
Auto di lusso per gli “amici”, dolci per il presunto boss detenuto in clinica.
La Polizia ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare per estorsione a uni mprenditore. Sono ritenuti affiliati alla cosca Lo Bianco.
Intascano il “pizzo” dall’imprenditoe ma vengono arrestati dai carabinieri.
Sono finiti in manette con l’accusa di estorsione Giuseppe Fusto, Mario Leonardi e Francesco Pappalardo. I tre avevano chiesto soldi in cambio della “protezione”. La vittima non aveva parlato dei suoi aguzzini con nessuno.
