Al telefono, Loris D’Ambrosio, non raccoglieva solo gli sfoghi dell’ex ministro Nicola Mancino, ma parlava anche dei retroscena della trattativa Stato-mafia del ’92-’93.
tematica: MAFIA E STRAGI
Quando il Palazzo tremava per le bombe di Cosa Nostra così partì la trattativa segreta.
Dai contatti del Ros alla revoca del 41 bis ai capimafia. E’ il delitto Lima che rompe l’equilibrio. Tanti big si sentono in pericolo: da Mannino a Martelli ad Andreotti. Il sospetto è che abbia pesato la “ragion di Stato”.
Mafia-Stato, l’ira di Napolitano. “Campagna di sospetti sul nulla”.
Trattativa Mafia-Stato.
Una vera e propria campagna, condita di “insinuazioni e sospetti”, sul Presidente della Repubblica e i suoi più stretti collaboratori. Sulle telefonate di Mancino: interpretazioni manipolate.
E il Colle rassicurò Mancino. “Il presidente sa già tutto si sta muovendo anche lui”.
D'Ambrosio, Mancino, trattativa Stato-mafia.
Inchiesta Stato-mafia, ecco le telefonate segrete. Le carte su Mancino e il ruolo del Quirinale.
Tante telefonate per fare pressioni, così Mancino voleva evitare i pm.
Mancino, D'Ambrosio, Grasso.
Trattativa Stato-mafia. Nei colloqui il pressing sulla Procura di Palermo man anche sul leader di MD. L’ex ministro e l’indagine: “Parliamone con Grasso…” Lui: “Non ho mai fatto interventi”.
E D’Ambrosio disse: parlo io con Grasso.
Loris D'Ambrosio, Nicola Mancino.
Così il consigliere del Colle rassicurò Mancino. Il pg della Cassazione all’ex ministro: “Sempre a disposizione”.
Brusca: non una ma più trattative con lo Stato.
Brusca.
Quando iniziò la trattativa Stato-mafia, tra i soggetti che avevano mostrato interesse a dialogare con Cosa nostra, oltre all’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, c’erano anche il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri e il leader della Lega Umberto Bossi. È quanto ha riferito il collaboratore di giustizia Giovanni Brusca.
Giuffrè e la nuova indagine su via D’Amelio. “Vito Ciancimino mediatore boss-Stato”.
Giuffrè, Ciancimino.
Il pentito è stato sentito dal gip di Caltanissetta durante l’incidente prpbatorio contro gli esecutori della strage. Secondo Giuffrè, Ciancimino doveva “saggiare” la disponibilità dello Stato a scendere a patti con la mafia.
Trattativa con la mafia dopo le stragi: indagato Subranni, ex capo del Ros.
Mutolo, Subranni.
Il nome del generale si aggiunge a quelli di politici e boss. Al processo Mori il pentito Mutolo ricorda Borsellino.
Le verità nascoste. Depistaggi e omertà di Stato dopo vent’anni di inchieste i mandanti restano un mistero.
Capaci, Via D'Amelio.
Mai Cosa nostra avrebbe “osato” agire da sola se non avesse recevuto garanzie “dall’alto”. Nulla si è mai saputo sui “suggeritori” delle stragi di Capci e Via D’Amelio. Uomini del Palazzo che sanno e tacciono, quelli che erano stati messi al corrente delle “trattative”.
