Sono stati presi col pizzo in tasca preteso dal gestore di una discoteca che li ha inchiodati rivolgendosi alle forze dell’ordine. Gli emissari del racket sono Vincenzo Cacciatore e Pierino Tutino, processati per direttissima e condannati a dieci anni ciascuno.
località: Agrigento
Mafia e ‘coop rosse’, l’nchiesta si estende a d Agrigento.
Mafia e 'coop rosse', l'nchiesta si estende a d Agrigento.
Anche Agrigento viene coinvolta nell’idagine su mafia e coop rosse. S’indaga, infatti, sui presunti contatti tra Stefano Potestio e Carmelo Milioti, imprenditore considerato punto di rifermento di Cosa nostra per gli appalti nell’agrigentino.
Pugno duro contro la mafia palmese: ai boss del Gattopardo nove ergastoli.
Pugno duro contro la mafia palmese: ai boss del Gattopardo nove ergastoli.
Pesante sentenza della Corte d’Assise di Agrigento contro la mafia di Palma di Montechiaro. Il verdetto, che fa luce su una serie di omicidi compiuti tra l’89 e il’90, ha condannato i boss del Gattopardo all’ergastolo e ad altri sette imputati a pene variabili fra i 9 e i 24 anni di carcere.
Preso un latitante a Porto Empedocle. Gli inquirenti: ‘E’ il capo della cosca’.
Preso un latitante a Porto Empedocle. Gli inquirenti: 'E' il capo della cosca'.
Giuseppe Messina si nascondeva in una casupola alla periferia del paese. Ha tentato di fuggire attraverso un cunicolo ma è stato bloccato dai carabinieri. Deve rispondere di associazione mafiosa e di 4 omicidi.
Catturato il latitante agrigentino Vetro. ‘Uomo di fiducia di Giovanni Brusca’.
Catturato il latitante agrigentino Vetro. 'Uomo di fiducia di Giovanni Brusca'.
Finisce in manette il presunto boss Giuseppe Vetro, ricercato per associazione mafiosa, omicidi, estorsioni e traffico di stupefacenti. L’uomo si nascondeva nelle campagne di Castrofilippo ed era in compagnia di un imprenditore edile, arrestato anche lui per favoreggiamento.
L’uomo che guidando la cosca degli ‘stiddari’ dichiarò guerra a Cosa Nostra
L'uomo che guidando la cosca degli 'stiddari' dichiarò guerra a Cosa Nostra
Giuseppe Montanti, secondo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, sarebbe stato uno degli organizzatori della strategia messa in atto dagli stiddari per dare la scalata al poter di Cosa Nostra. La decisione di eliminare il giudice Livatino era sinonimo di una prova di forza nei confronti degli avversari della mafia tradizionale.
Guerra tra Cosa nostra e Stidda. Blitz a Favara: trentaquattro in cella
Guerra tra Cosa nostra e Stidda. Blitz a Favara: trentaquattro in cella
Stidda e Cosa nostra contrapposte per contendersi appalti e controllo del racket delle estorsioni. Una guerra di mafia che ha ucciso, al posto di un presunto boss, anche il piccolo Stefano Pompeo. Un omicidio dal quale parti’ l’indagine che è culminata con l’ operazione ‘fratellanza’. Trentaquattro persone in cella.
Pensionato mite e insospettabile. ‘Ma era lui il padrino della cosca’.
Pensionato mite e insospettabile. 'Ma era lui il padrino della cosca'.
Gli inquirenti non hanno dubbi. Vincenzo Presti, 73 anni, era diventato il boss incontrastato di Favara. A lui si rivolgevano persone umili e professionisti, ma anche picciotti che gli chiedevano l”autorizzazione’ per i loro affari.
Sequestrata la villa che ospitò Riina.
Sequestrata la villa che ospitò Riina.
Importante sequestro di beni nei confronti dell’ingegnere Giuseppe Montalbano da parte dei giudici della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento. Tra i beni tolti all’imprenditore, per un valore di circa 400 miliardi, c’è anche la villa che ospitò Totò Riina.
Sequestrati beni per quindici miliardi al presunto capomafia
Sequestrati beni per quindici miliardi al presunto capomafia
Sequestrati beni per 15 miliardi a Cesare Calogero Lombardozzi, attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza e ritenuto la guida di Cosa nostra nella città dei Templi.