Antonio Sena, presunto boss della ‘ndrangheta cosentina, è stato trucidato sotto gli occhi del figlio e di un amico che gli faceva da autista. Il boss della vecchia mala bruzia era ancora molto considerato. Forse ha pagato per la sua amicizia con Francesco Bruni, detto ‘Bella bella’.
località: Cosenza
Imprenditore cosentino si ribella al racket
Imprenditore cosentino si ribella al racket
Francesco De Caro, imprenditore edile di Montalto, si ribella al racket. Dopo anni di avvertimenti e vessazioni, in ultimo un ordigno, per fortuna non esploso, davanti alla sua azienda, denuncia e dice basta al terrorismo mafioso.
Il pentito Mario Pranno beffa lo Stato e se ne va.
Il pentito Mario Pranno beffa lo Stato e se ne va.
Il super pentito cosentino Mario Pranno scappa dal rifugio segreto messogli a disposizione dallo Stato. Un autentico smacco da parte di uno dei più spietati criminali delle cosche cosentine. Suo fratello Pasquale è latitante da febbraio.
Pretendevano il triplo del prestito.
Pretendevano il triplo del prestito.
Con l’accusa di usura ed estorsione sono finiti in carcere Giovanni Fiore, 45 anni, Carmello Bellio, 31, Giovanni Fiume, 42. Grazie ad alcune intercettazioni, i carabinieri sono riusciti a fermare i tre nel momento in cui minacciavano il commerciante Emilio L., al quale chiedevano la restituzione di tre volte il prestito avuto.
L’Antimafia dà scacco matto alla gang del pizzo.
L'Antimafia dà scacco matto alla gang del pizzo.
Cinque persone sono finite in carcere con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Ad incastrarli un’indagine condotta con l’uso di microspie, telecamere ed intercettazioni.
Il boss Abate attirato in una trappola mortale
Il boss Abate attirato in una trappola mortale
Nicola Abate, 49 anni, soprannominato ‘Mangiacani’è stato giustiziato in una zona isolata dove qualcuno gli aveva fissato un appuntamento. Il boss, in passato era stato incriminato da varie procure.
Preso Lido Scornaienchi il braccio destro di Muto.
Preso Lido Scornaienchi il braccio destro di Muto.
Lido Scornaienchi, 49 anni, latitante, villeggiava a Scalea. Ma i mastini del gruppo antidroga della Finanza lo hanno scovato dopo lunghe settimane di appostamento. L’uomo è ritenuto braccio destro di Francesco Muto, boss di Cetraro.
Chiamavano in codice ‘agnellini’ i micidiali kalashnikov
Chiamavano in codice 'agnellini' i micidiali kalashnikov
Massimo Ciancio e Luciano Oliva, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione di fucili mitragliatori kalashnikov importati da Yugoslavia e Romania, sono stati ammanettati dai crabinieri della compagnia di Rende. I due arrestati sono legati alla Sacra Corona Unita pugliese.
Erano diventati i ‘padroni’ di Rossano
Erano diventati i 'padroni' di Rossano
Duecento tra poliziotti e carabinieri hanno sgominato una banda di malfattori che teneva in pugno la zona della Sibartide. Una famiglia, che, dopo il pentimento del temuto boss Pasquale Tripodoro, aveva assunto, secondo gli inquirenti, il controllo degli affari sporchi in tutto il Rossanese. In manette presunti boss e picciotti del clan Manzi.
Undici ergastoli per boss e ‘picciotti’.
Undici ergastoli per boss e 'picciotti'.
Un assedio mafioso durato vent’anni. Le cosche della ‘ndrangheta s’erano impadronite della Sibaridite, ricca area della provincia cosentina. La Corte d’assise di Catanzaro ha ricostruito le responsabilità di boss e ‘picciotti’ comminando 11 ergastoli e settandue condanne complessive. Tra gli ergastolani il boss Santo Carelli.