Le mani della mafia sullo Stretto i boss volevano costruire il ponte.

Le mani della mafia sullo Stretto i boss volevano costruire il ponte.

Anche i clan d’oltreoceano erano pronti ad investire i soldi ricavati da traffico di droga e riciclaggio sul grande affare del ponte sullo Stretto. A scoprirlo è stata la Dia di Roma che ha firmato cinque ordini di arresto. Ad un ingegnere insospettabile, Giuseppe Zappia, era demandata la ‘regia’ degli interessi mafiosi nella capitale romana.

‘Non basta indagare solo in Sicilia è a Roma il vero cuore dell’inchiesta’.

'Non basta indagare solo in Sicilia è a Roma il vero cuore dell'inchiesta'.

Un fiume di denaro pronto a tornare nell’isola dai forzieri americani di Cosa Nostra. Il procuratore capo di Messina Luigi Croce lancia l’allarme. ‘Fino a ieri ci siamo limitati al contorno della vicenda, ora dovremo arrivare al cuore. Quest’opera collegherà l’isola e la Calabria ma è nella capitale che bisogna seguirla da vicino’.