Un agguato che ha i contorni dell’omicidio mafioso è stato consumato contro Filippo Aiello, 62 anni. L’uomo, fratello di Michelangelo, ex sindaco di Bagheria recentemente scomparso e coinvolto anni fa in una truffa alla CEE, era ritenuto fuori dal giro criminale e gestiva due aziende agricole.
tematica: Guerre di Mafia
Aprono il fuoco con i mitra: due morti, un ferito
Aprono il fuoco con i mitra: due morti, un ferito
Un commando di killer incappucciati entra in un bar e compie una strage. L’obiettivo era un esponente del clan Arena, ma a rimettrci la vita c’è anche Francesco Scerbo, un innocente, sposato e padre di due bambini.
Il boss ucciso, allarme dei familiari: ‘Ora temiamo per la nostra vita’.
Il boss ucciso, allarme dei familiari: 'Ora temiamo per la nostra vita'.
‘Abbiamo paura per la nostra vita’. E’ questa la dichiarazione fatta dal fratello di Pino Gaeta alla Dda. Le preoccupazioni del familiare, probabilmente legate alla decisione che il boss ucciso avrebbe preso qualche mese fa: collaborare con la giustizia.
Sono bastate 28 ore per far luce sulla strage
Sono bastate 28 ore per far luce sulla strage
Lo Stato risponde alla strage di Strongoli con l’arresto di cinque persone considerate coinvolte nella strage. Gli arrestati sono: Vito Mazzei, Francesco Giarratano, fratello di una delle vittime,Francesco Rizza, Rocco Laratta e Salvatore Giglio. Secondo gli investigatori l’azione di sabato sarebbe la risposta all’uccisione di Otello Giglio.
Strongoli come Chicago, quattro morti
Strongoli come Chicago, quattro morti
Quattro morti a Strongoli in provicia di Crotone. Una furiosa sparatoria sulla strada principale del paese, ucciso anche un pensionato estraneo alla vicenda. Feriti quattro carabinieri che hanno tentato un’inseguimento al commando dei killer. Le vittime sono oltre all’innocente Ferdinando Chiarotti, Salvatore Valente, Massimiliano Greco e Otello Giarratano.
La grande partita degli appalti pubblici dietro l’uccisione del boss di Termini
La grande partita degli appalti pubblici dietro l'uccisione del boss di Termini
Secondo gli inquirenti che stanno indagando sull’omicidio del boss di Termini Imerese Pino Gaeta, il capomafia aveva messo gli occhi su opere miliardarie. Per gli investigatori i killer probabilmente sono del paese.
‘Rampanti all’assalto del potere mafioso’
'Rampanti all'assalto del potere mafioso'
Dopo l’omicidio di Pino Gaeta in un territorio dove non si sparava da sedici anni, viene espressa una certa inquietudine tra gli investigatori. L’omicidio si potrebbe leggere come la fine della ‘pax’ tra le cosche.
Una pista: l’appalto per una diga
Una pista: l'appalto per una diga
Per gli investigatori Giuseppe Gaeta era il signore della nella zona e controllava ogni traffico. Indagando sull’appalto per la diga di Caccamo, la Procura scopre che l’anziano capomafia era sempre all’opera.
Cosa Nostra alza il tiro, ucciso boss ‘di pace’
Cosa Nostra alza il tiro, ucciso boss 'di pace'
Giuseppe Gaeta, conosciuto come mediatore tra le cosche in guerra, è stato freddato da due killer davanti la sua abitazione. Il suo nome compare nei registri dell’ufficio istruzione di Palermo sin dai primi anni ottanta. Nel suo curriculum una condanna definitiva al maxiprocesso.
Il boss Abate attirato in una trappola mortale
Il boss Abate attirato in una trappola mortale
Nicola Abate, 49 anni, soprannominato ‘Mangiacani’è stato giustiziato in una zona isolata dove qualcuno gli aveva fissato un appuntamento. Il boss, in passato era stato incriminato da varie procure.