Mafia. Sequestro di beni per cinque milioni.

Mafia. Sequestro di beni per cinque milioni.

Nel mirino, grazie ad un’indagine dela Dia, i patrimoni di Giuseppe Pavone, di Misilmeri, imprenditore considerato vicino a Bernardo Provenzano, e dei fratelli Salvatore e Angelo Collura di Castronovo. Al Pavone, colpito da un provvedimento di confisca, prelevate due aziende di costruzione, 12 appezzamenti di terreno, una casa e 4 camion.

‘Quei beni non sono di Giovanni Brusca’. Il Tribunale di Palermo fa togliere i sigilli.

'Quei beni non sono di Giovanni Brusca'. Il Tribunale di Palermo fa togliere i sigilli.

Il provvedimento dopo due anni e mezzo ha dato ragione all’ex boss oggi collaboratore di giustizia, che aveva dichiarato che quei beni appartenevano ai suoi cognati. Restituiti un supermercato di Piana degli Albanesi, tre appartamenti, uno scantinato e un terreno.

Sigilli al patrimonio del ‘mammasantissima’ Antonio Nirta.

Sigilli al patrimonio del 'mammasantissima' Antonio Nirta.

Su ordine della Dia sono stati sequestrati beni per sei milioni di euro, tra centri medici, immobili, società e conti correnti, al boss Antonio Nirta di San Luca. Nel corso di un’altra indagine patrimoniale, sempre la Dia ha sequestrato e confiscato beni anche a Domenico Libri capo dell’omonimo clan.