Nel marzo 1992 il capo della polizia Vincenzo Parisi aveva dato l’allarme: la mafia si apprestava a dare il via a una «campagna terroristica». II segnale era dato dall’uccisione, quattro giorni prima, dell’eurodeputato dc Salvo Lima: non era riuscito a “garantire” in Cas¬sazione i boss condannati al maxi-processo. Lima era il primo di una “lista […]
tematica: Mafia ed istituzioni
Stato-mafia, il giallo della lettera sul 41 bis. “L’ho firmata io, ma non sapevo che cosa fosse”.
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È ormai diventato il documento centrale dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia: la nota del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che il 26 giugno ’93 consigliava vivamente al ministro della Giustizia Conso di non prorogare 300 provvedimenti di 41 bis per i boss delle mafie italiane.
Trattativa, pm solidali con chi indaga. Messineo: ecco perché non ho firmato.
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Francesco Messineo non ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini sulla trattativa Stao-mafia perché le tabelle non prevedono che il procuratore visti un atto del genere, ma anche perché aveva delle perplessità sulle posizioni di un paio degli indagati, ormai prossimi imputati.
“Un favore ai boss di tutte le mafie”. Addio al 41 bis, ecco chi ne approfittò.
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La trattativa portò benefici non soltanto ai boss di Cosa nostra, ma anche agli uomini della’ndrangheta, della camorra e della Sacra Corona Unita. C’è il gotha delle mafie italiane fra i 326 “41 bis” che il ministro della Giustizia Giovanni Conso non prorogò, nel novembre `93.
Il pentito:quante carriere costruite grazie ai contatti con i boss.
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«Leggo di trattative e di rapporti ad altissimo livello e non mi stupisco affatto». Parla così Francesco Di Carlo, ex boss di Altofonte, collaboratore di giu-stizia, uno dei principali accusatori di Marcello Dell’Utri, unico testimone oculare di un incontro tra Berlusconi e il capo della mafia palermitana, Stefano Bontate.Di trattative è un esperto. Negoziava con […]
Stato-mafia, giallo sulla lettera che diede il via alla trattativa. “Sparita dagli archivi del Colle”.
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Un’altra prova della trattativa mafia-Stato è scomparsa, chissà da quanto tempo. E questa volta, il giallo è nel palazzo più autorevole d’Italia, il Quirinale. Non si trova la lettera di minacce che i familiari di alcuni boss detenuti inviarono all’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, nel febbraio 1993.
“Mancino e Conso sotto controllo possono concordare una versione sul loro ruolo nel patto Stato-mafia”.
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Non solo il senatore Nicola Mancino, anche l’ex ministro della Giustizia Giovanni Conso è stato intercettato nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa mafia-Stato. «È verosimile che possano entrare in contatto fra loro, in vista degli interrogatori fissati», ha scritto il giudice delle indagini preliminari di Palermo Riccardo Ricciardi, il 4 novembre scorso, così autorizzando le intercettazioni della […]
Stato-mafia, «la trattativa ci fu» ma tornano i veleni in Procura.
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Trattativa Stato-mafia. L’inchiesta della Procura e della Dia è durata quattro anni pieni e con la notifica dell’avviso di chiusura a 12 degli indagati è arrivata ad una prima svolta. Seguirà la richiesta, entro i prossimi 20 giorni, di invio a giudizio al Giudice dell’udienza preliminare. Ed entro questo termine gli indagati possono depositare memorie […]
“Stato-mafia, da Mancino pressioni sul Quirinale”.
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Il 6 dicembre dell’anno scorso, il senatore Nicola Mancino uscì dal palazzo di giustizia di Palermo, dove era stato interrogato sulla trattativa mafia–Stato, e telefonò alla moglie. «Non ho detto niente di Gava», spiegò. E non sospettava affatto di essere intercettato dagli investigatori del centro operativo Dia di Palermo, su ordine della Procura.
Mannino, Ciancimino, Dell’Utri con le cosche un patto in tre fasi.
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Dopo quattro anni di indagini, la Procura di Palermo e la Dia riten¬gono di aver ricostruito i retroscena della trattativa fra uomini dello Stato e i vertici di Cosa nostra. Quel dialogo segreto avrebbe avuto tre fasi: ecco la novità contenuta nell’avviso di chiusura delle indagini firmato ieri dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai […]