Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa pluriaggravata. In particolare, di far parte della famiglia mafiosa di Ribera ed essere i fiancheggiatori del superlatitante Giusepep Falsone, boss di Campobello di Licata.
località: Agrigento
Cosa nostra versava la tangente a ex deputato regionale.
Cosa nostra versava la tangente a ex deputato regionale.
Nel corso dell’udienza del processo ‘Alta mafia’, il pentito Maurizio Di Gati, interrogato in videoconferenza, ha dichiarato: ‘Per avere i finanziamenti regionali, che servivano a realizzare le opere pubbliche, bisognava versare il 3% all’on. Vincenzo Lo Giudice’.
Duplice omicidio ad Agrigento. Dopo 12 anni scattano 8 arresti.
Duplice omicidio ad Agrigento. Dopo 12 anni scattano 8 arresti.
Antonio Di Caro, figlio del boss di Canicatti’ Giuseppe, fu sciolto nell’acido con l’imprenditore Antonio Costanza. Per Cosa nostra erano dei traditori. Dodici anni dopo, con il contributo del boss Luigi Putrone, la Direzione distrettuale di Palermo ha scoperto mandanti ed esecutori.
Agrigento, sequestrati beni e aziende al boss Falsone.
Agrigento, sequestrati beni e aziende al boss Falsone.
Nel mirino sono finiti supermercati, aziende di movimento terra e lavorazione di calcestruzzi, riconducibili al boss Giuseppe Falsone. Un mese fa il blitz portò in carcere boss e gregari delle cosche agrigentine.
La retata contro le cosche di Agrigento. Occhi puntati su Lillo, il ‘traghettatore’.
La retata contro le cosche di Agrigento. Occhi puntati su Lillo, il 'traghettatore'.
Il pentito Maurizio Di Gati descrive Calogero Cesare Lombardozzi, detto Lillo, come persona di riferimento per i boss di tutto l’agrigentino. Inoltre, si sarebbe occupato dei centri commerciali che il clan di Matteo Messina Denaro voleva aprire in zona.
Due ‘pentiti’ di Agrigento accusano. Scatta il blitz: ventuno fermi per mafia.
Due 'pentiti' di Agrigento accusano. Scatta il blitz: ventuno fermi per mafia.
Retata dopo le dichiarazioni dei boss Gagliardo e Di Gati. Coinvolti affiliati, capi e imprenditori di Favara, Castrofilippo e Canicatti’. Secondo il procuratore Messineo i clan palermitani ricevevano armi.
Catania, appalti per l’ospedale. Pentito ‘riaccende’ il processo.
Catania, appalti per l'ospedale. Pentito 'riaccende' il processo.
Il neo-collaborante agrigentino Di Gati ha parlato di incontri ‘in alto loco’ per i lavori del secondo lotto del Garibaldi. Per sentirlo riaperto il dibattimento.
Canicatti’, sequestrati beni per 15 milioni.
Canicatti', sequestrati beni per 15 milioni.
La Dia ha disposto i sigilli su immobili e quote societarie che fanno capo agli imprenditori Vincenzo e Diego Ficcarra, rispettivamente padre e figlio, coinvolti nell’inchiesta ‘Alta Mafia’. Secondo il Tribunale, la proprietà di questi sarebbe sproporzionata rispetto ai redditi ufficiali.
Lotta alla mafia, ad Agrigento il ‘primato del pentitismo’.
Lotta alla mafia, ad Agrigento il 'primato del pentitismo'.
Nove collaboratori di giustizia, sei nell’ultimo anno e mezzo, in una provincia dove l’omertà era stata definita perfino ‘biologica’. Da maggio 2005 ne sono ‘spuntati’ ben sei, cifre impensabili fino a pochi anni fa, tanto che nel 1999 si era pensato pure di mettere una taglia per catturare i latitanti.
Confermata la condanna a 6 anni all’imprenditore Filippo Salamone.
Confermata la condanna a 6 anni all'imprenditore Filippo Salamone.
La quarta sezione penale della Corte d’Appello di Palermo ha confermato tre delle condanne emesse in primo grado nei confronti di Filippo Salamone, Giovanni Bini e Lorenzo Panzavolta. Assolti, invece, gli imprenditori Miccichè, Canepa e Bondi’. Il processo verteva su un intreccio tra mafia, politica e appalti.