Durante la consiliatura di Ugo Pugliese, il Comune di Crotone era «di fatto» amministrato da Enzo Sculco e sua figlia Flora. Tant’è che nei loro confronti l’allora sindaco si trovava in uno stato di «soggezione». Lo mettono nero su bianco i pm della Dda di Catanzaro, Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, negli atti dell’inchiesta “Glicine […]
località: Crotone
L’ascesa e gli affari del boss Megna
Da boss di una ’ndrina rurale a punto di riferimento della ’ndrangheta di tutto il Crotonese e non solo. Si può sintetizzare così la scalata del 74enne capocosca di Papanice, Mico Megna, che dopo essere stato scarcerato nel 2014 era ritornato a tessere trame illecite al punto da diventare l’esponente di spicco della criminalità organizzata […]
Appalti e incarichi, il “dominus” Sculco governava tutto nel Crotonese
Non solo i presunti affari illeciti della cosca Megna di Papanice. L’inchiesta “Glicine Acheronte” della Dda di Catanzaro ha svelato anche l’esistenza di «un diffuso sistema clientelare» che avrebbe fatto capo ad Enzo Sculco, «da tempo implicato nelle dinamiche politico affaristiche» di Crotone, in grado di «influenzare le istituzioni e di etero-direzionare i finanziamenti verso […]
La Dna: «È contiguo ai Grande Aracri». Confiscati società e soldi a un 54enne
Dopo il sequestro è arrivata puntuale la confisca; e con questa anche la misura personale della sorveglianza speciale per 5 anni. I sigilli antimafia confermati con la confisca dal Tribunale di Bologna, su società, beni immobili e rapporti finanziari considerati nella disponibilità del 54enne Roberto Soda, sono una conseguenza del marchio di imprenditore ritenuto attiguo alla […]
Ex sindaco pestato, condannato il nipote del boss
Tredici anni di carcere aveva chiesto il pubblico ministero, 4 anni e 9 mesi di reclusione gli sono stati inflitti. È questa la condanna col rito abbreviato che ieri il giudice per le udienze preliminari del Tribunale dei minori di Catanzaro ha comminato al 18enne – all’epoca dei fatti minorenne – nipote del boss di […]
La Dda invoca il processo per 33 persone legate ai clan
«Gli imputati devono andare a processo». La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio delle 33 persone coinvolte nell’inchiesta contro la cosca Corigliano-Comito di Rocca di Neto. L’istanza firmata dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio è stata depositata nella cancelleria del giudice per le udienze preliminari distrettuale. Gli accusati devono rispondere, […]
Trasportavano dosi anche in bici, tre imputati in abbreviato
Hanno scelto di essere giudicate in “abbreviato” le tre persone coinvolte nell’operazione coordinata dalla Procura di Crotone che, lo scorso 9 febbraio, ha smantellato l’ennesima piazza di spaccio attiva nel rione rom di via Acquabona, con la droga che sarebbe stata consegnata anche a domicilio in bicicletta. L’istanza del rito alternativo (che in caso di […]
Rimesso in libertà sei anni dopo l’arresto l’ex parroco accusato di ’ndrangheta
Era il 24 ottobre 2017 quando don Edoardo Scordio lasciò il carcere per andare agli arresti domiciliari. Il religioso finì in manette a maggio di sei anni fa in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta “Jonny” con la quale la Dda di Catanzaro si disse convinta di aver reciso i presunti “tentacoli” che la cosca Arena-Nicoscia […]
Petilia, i cittadini si rivolgevano al clan per risolvere i litigi
Litigi sorti per la fila dal medico, crediti da riscuotere e torti subiti. I cittadini di Petilia Policastro erano soliti rivolgersi a Nicola Comberiati, il 38enne ritenuto il reggente della cosca petilina, anziché alle forze dell’ordine per risolvere le controversie private. Lo ha scoperto la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro con l’operazione che, il 17 […]
Il reggente dei clan di Petilia e il “terrore” per le intercettazioni
. «Non sia mai è tutto registrato 30 anni li prendo da un lato e 30 dall’altro per il telefono della m….. ». Nicola Comberiati, ritenuto il reggente della cosca di Petilia Policastro nella frazione di Foresta, temeva di essere monitorato dagli inquirenti. Allo stesso modo, avevano paura di venire intercettati anche gli altri indagati […]