Nell’autunno del 1991, portava a spasso Totò Riina per la provincia di Trapani sulla sua fiammante Alfa 164 di colore bianco. Ma non faceva l’autista. Matteo Messina Denaro era già il capo della provincia di Trapani, in sostituzione del padre Francesco, che aveva grossi problemi di salute.
tematica: Stragi
Mafia e camorra unite nel piano di morte.
Mafia,camorra,stragi,organizzazione
Mafiosi siciliani e mafiosi napoletani alleati per uccidere Giovanni Falcone. Non solo i corleonesi di Totò Riina ma anche i fedeli alleati di quest’ultimo, gli amici Nuvoletta, impegnati per «eliminare il nemico numero uno». A Roma, dove il capo dei capi decise di fare entrare in azione la «supercosa», vi erano anche i napoletani della […]
Messina Denaro, nuovo ordine d’arresto.
Matteo,Messina,Denaro,ordine,arresto,stragi
Doveva uccidere Giovanni Falcone, ha partecipato alla decisione di uccidere Paolo Borsellino ma non solo, in quella stagione del terrore doveva ammazzare anche i giornalisti Enzo Biagi, Michele Santoro e Maurizio Costanzo. Ora, per il latitante numero uno, una ennesima ordinanza di arresto, questa volta per le stragi di Capaci e di via D’Amelio.
Depistaggio sulla strage Borsellino. Il gip non archivia per i tre poliziotti.
Strage,Borsellino,depistaggio,poliziotti,no,archiviazione
Uno degli ex ergastolani non ci sta, si oppone alla richiesta della Procura e il Gip di Caltanissetta non archivia l’indagine sul presunto maxi depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via D’Aurelio: i pm dovranno dunque discutere davanti al giudice la loro proposta di archiviare l’indagine per calunnia aggravata nei confronti dei tre dirigenti di polizia
Stragi e rivelazioni.
Stragi,mafia,rivelazioni
Diversi detenuti, si parla di una decina, avrebbero chiesto di parlare spontaneamente e autonomamente con i magistrati nisseni che si occupano delle indagini sulle stragi del 1992. Lo hanno fatto inviando lettere alla Procura nissena.Ma su uno di loro, e la richiesta di rendere dichiarazioni ai pubblici ministeri nisseni è arrivata tramite il suo avvocato, […]
Strage di Capaci, su una torcia l’impronta di un sicario.
Strage,Capaci,torcia,impronta
Salta fuori un’impronta nella batteria di una torcia elettrica usata dal commando che ha agito per la strage di Capaci. È emerso ieri al processo «bis» per l’uccisione del giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.
Il poliziotto dei misteri ora è sotto inchiesta anche per Via D’Amelio.
Giovanni Aiello,poliziotto,strage via D'Amelio
È l’uomo dei misteri e sudi lui indagano quattro Procure, ma è soprattutto da Caltanissetta che potrebbero arrivare i guai più seri per Giovanni Aiello, 67 anni, ex poliziotto poi votatosi alla pesca, ma ora indagato per la strage di via D’Amelio: su di lui vengono svolti accertamenti, per le accuse formulate da alcuni pentiti […]
Nuova svolta sulla strage di Capaci. I pm: i Graviano procurarono l’esplosivo.
Strage,Capaci,inchiesta
La famiglia mafiosa di Brancaccio guidata da fratelli Graviano al centro di tutte le stragi compiute dal ’92 al ’94, quando poi vennero arrestati a Milano. È questa una delle novità alle quali sono giunti i magistrati nisseni a conclusione della indagine bis sulla strage di Capaci. I fratelli Graviano, Giuseppe 50 anni, e Filippo […]
«L’eccidio fu un atto terroristico, la mafia dichiarò guerra allo Stato».
Strage,Capaci,indagini
La decisione della mafia di uccidere Giovanni Falcone non rappresentò solo l’intenzione di eliminare un pericoloso nemico dell’organizzazione, ma si inserì all’interno del progetto di un vasto attacco e di una drammatica offensiva alle istituzioni e allo Stato di cui furono parte le stragi di Capaci e via D’Amelio e quelle del ’93. Una vera […]
Milano, strage di via Palestro: preso il basista, è palermitano.
Strage via Palestro,Marcello Filippo Tutiino
A vent’anni di distanza dalla strage di via Palestro a Milano, in cui persero la vita cinque persone e altre 12 rimasero ferite, è stato individuato e arrestato il presunto basista. Gli uomini della squadra mobile hanno infatti notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere al palermitano Filippo Marcello Tutino, 53 anni (uno degli uomini […]
